Calitri la nebbiosa: tra cannazze, leggende e paesaggi western

Calitri la nebbiosa: tra cannazze, leggende e paesaggi western

-

Eboli , 2 Giugno 2020 , Martedì

#ottavoviaggio #calitri #cannazze #viniciocapossela #rapone #acquasala#bandadellaposta #sponzfest #altairpinia #virgilio #carmasciano #guardiasanfelice #donchisciotte #braciola #ferrata #sergioleone #western #zampaglione #fiano #sposalizio #iltreno

Cari amici bentrovati, è bello ritornare a scrivere per Alberto dopo tutto questo silenzio. L’ottavo viaggio programmato per fine febbraio era alla scoperta delle tradizioni di Calitri, in Alta Irpinia e lo stop imposto dai fatti che tutti conosciamo non ha fatto altro che produrre in noi una smisurata voglia di cannazze, perdersi tra il suo sugo e il formaggio, ritornare sempre sulla spasetta di terracotta con la generosa cucchiara fino a stare male.

Finalmente ci siamo, partiamo da Eboli prendendo la fondovalle Sele fino a San Gerardo – Caposele ci addentriamo in Alta Irpinia tra paesaggi e cieli difficili da descrivere. Il lago di Conza con sullo sfondo Cairano, il paese dei Coppoloni,  su una incredibile gobba, ci fa capire che siamo vicini alla meta, Calitri.

Questo posto senza tempo, ci è particolarmente caro per l’esperienza vissuta nel 2013 quando con Vinicio Capossela organizzammo la prima edizione dello SponzFest che in tanti ricorderanno. Un festival fortemente voluto da Vinicio legato al paese dei suoi genitori e al suo mondo di ricordi.

Calitri vuol dire frontiera, siamo nella terra di mezzo, tra la Campania Felix e il Tavoliere delle Puglie, tra il Monte Vulture e la Lucania di Carlo Levi, tra le immagini della “Donnaccia” a Cairano e i paesaggi Western di Sergio Leone che è originario della vicina Torella dei Lombardi.

 

Arrivati a Calitri siamo accolti con un calore  senza pari da Giuseppe “Geppo” di Guglielmo, Michele Maffucci “Micione”, Angelo Maffucci, Emanuela di Guglielmo (autrice di alcune foto del report) che furono con noi nell’organizzazione del 2013 dello Sponz. La prima azienda che andiamo a visitare è quella di Canio Borea, Natura ed Essenza. Bellissima realtà che produce prevalentemente passate di pomodoro bio per le nostre cannazzema anche olio,  peperoni cruschi, peperoncino ed erbe officinali.

Subito dopo costeggiamo il paese di Calitri con L’Ofanto sulla destra, il mitico Aufidus cantato dal sommo Virgilio, e il monte Vulture sullo sfondo. Il paesaggio è intatto, il verde delle montagne si confonde con immense distese di grano.

Qui davvero, grazie anche alla stazione di San Tommaso della ferrata Avellino – Rocchetta S. Antonio sembra di essere tra le scene di “Per un pugno di dollari” .

Siamo già in Lucania, all’interno del comune di Rapone per visitare un agriturismo “Valle Ofanto”fatto ad arte con la grande professionalità e passione del proprietario Donato Tornillo che in tanti anni di duro lavoro ha costruito un vero paradiso: erbe officinali, un ristorante, vigne, uliveti, capre, cavalli, orti, frumento con la mitica rupe di San Zaccaria a fare da guardiano.

Donato che oltre ad essere un bravo imprenditore è anche un grande chef, vincitore della migliore acqua sala 2016. Grazie a lui scopriamo i segreti di questo piatto emblematico per la civiltà contadina irpina fatto con pane raffermo, uovo, soffritto di olio e peperone crusco. Questa pietanza ricca di calorie che proporremo nel “menu’ della Frontiera” da Alberto si mangiava all’alba prima di affrontare la lunga giornata lavorativa nei campi.

Finalmente arriva l’ora di pranzo, ritorniamo a Calitri con i nostri compagni di merenda per immergerci con tutto il cuore nelle Cannazze . Il ricordo va alla musica della mitica Banda della Posta, a Giuseppe Caputo detto Matalena che non c’è piu’, che con il suo violino ha celebrato centinaia di sposalizi alla casa dell’Eca, dopo una cannazzata comunitaria. La cannazzata precedeva il ballo, dove la comunità si univa tra sudore e passione. Erano ore di gioia dove la gente si sponzava come i baccalà. Il ristorante che ci ha deliziato e ospitato è “l’Osteria delle tre rose “ di Michele Di Maio che sembra un personaggio uscito da un film neorealista di Michelangelo Antonioni. Lui oltre ad essere l’oste della locanda è soprattutto il sindaco del paese, convinto ambientalista, vincitore del premio Vassallo e premio Campanello. Un uomo integro, dai valori forti.

   .

Usciamo da Calitri andando verso il Formicoso tra orizzonti infiniti e pale eoliche in quella che in molti nominano LIrpinia D’Oriente. Visitiamo l’azienda agricola Zampaglione, biologica dal 1989 che nasce come azienda cerealicola Siamo qui per il mitico Fiano Don Chisciotte, di eccelsa bontà,affinato e vinificato in contenitori di acciaio, con una macerazione delle bucce e con una sosta sulle fecce fini fino all’imbottigliamento. Questa piccola azienda portata avanti da Nerina e Pierluigi è un vero gioiello e vanto di questo territorio con vigneti diversi tra loro per la tipologia di terreno : argilla scura, tufo giallo e sabbie silicee.

     

Dopo la visita in azienda, sulla strada del ritorno ci fermiamo a Rocca San Felice presso l’azienda agricola Flammia che produce Carmasciano. La zona è la Valle dell’Ansanto e Virgilio nei suoi racconti ne faceva la sede dell’aldilà per questa depressione del terreno con un laghetto ribollente, piccoli vulcani di fango ed esalazioni gassose: La Mefite. In questa zona si alleva la pecora Laticauda il cui latte è alla base della produzione di Carmasciano. Questo formaggio a pasta dura dall’aroma e il sapore particolarissimi dati dalle esalazioni mefitiche, dall’influenza cioè che i composti solforati hanno sul latte di queste pecore.

Tornando a casa continuiamo a pensare a questa terra piena di fatica, integra e intatta, svuotata dall’emigrazione e il terremoto del 1980. Continua a risuonare il canto dei campi dell’album Polvere – Canzoni della Cupa di Vinicio Capossela mentre il sole si nasconde dietro il Polveracchio :

Quando si zappa e quando si pota
Non tengo ziàni e non tengo nipoti
Quando è tempo di vendemmià
Ziàni di qua e nipoti di là
Ziàni di qua e nipoti di là 

Alberto

 

Il Menu della Frontiera

Acquasala Calitrana Euro 6.00
Cannazze Euro 8.00
Braciola con i piselli Euro 9.00

____________________________________________

Totale menu’ 20.00 euro invece di 23.00

Azianda Natura ed Essenze – Calitri (Av)
Azienda Agricola Zampaglione – Calitri (Av)
Azienda Agricola Flammia Rosa – Guardia San Felice (Av)